Il mondo del lavoro sta cambiando e molti cercano la possibilità di lavorare ovunque. Ma com’è una vita da nomade digitale? E’ davvero tutto rose e fiori? Ne abbiamo parlato con Gianni Bianchini, mentore dei nomadi digitali, nella settima puntata di “Cowork in progress”.
Perché una vita da nomade digitale?
Si prevede che nel 2035 circa un miliardo di lavoratori saranno nomadi digitali. Frutto dei cambiamenti tecnologici e del mondo del lavoro, che fanno di questa modalità di lavoro una realtà sempre più diffusa.
Dietro c’è anche un desiderio di libertà. “E’ ciò che ha spinto me a fare questa vita: la libertà di muovermi, di crescere, di formarmi, di essere me stesso – dice Bianchini – Un nomade digitale può scegliere dove lavorare e questo ti cambia e ti rende più vicino a ciò che potresti essere”.
Ma quali sono i pro e i contro di una vita da nomade digitale? “Di sicuro non è una vita per tutti – continua – Così tanta libertà ad alcune persone fa paura. Ha bisogno di molta disciplina, di mantenere abitudini sane, di stare sul pezzo. I pro sono l’espansione personale: ogni viaggio ti cambia e ti arricchisce come persona. E poi le esperienze uniche: lavorare in contesti diversi può stimolare la nostra creatività e ci può dare un’apertura mentale che probabilmente non avremmo se lavorassimo nello stesso ufficio per anni“.
E gli svantaggi? “L’instabilità logistica con la connessione internet, i cambiamenti di fusi orari, gli spostamenti continui con bagagli da fare, ricerca di posti in cui dormire. E poi c’è la solitudine, perciò è importante creare una rete di relazioni solide“. Il nomadismo richiede anche la capacità di adattarsi ad una vita on the road, mantenendo abitudini sane: paradossalmente, ritrovando quella routine da cui si era fuggiti.
Lavorare da nomadi in coworking?
“Già nel 2013 nel mio viaggio in Thailandia ho trovato i primi coworking, che nascevano dalla necessità di dare spazi a chi, come i nomadi digitali, lavorava ad esempio nei bar – racconta Gianni Bianchini – Sono spazi di lavoro, ma sono diventati anche spazi di vita sociale. In alcuni posti offrono eventi, occasioni per chiacchierare e conoscere persone. Offrono una routine in qualsiasi posto e aiutano a ridurre la solitudine del nomade digitale“.
Anche Gianni Bianchini ha trovato nei coworking sparsi per il mondo un punto di riferimento per la propria dimensione lavorativa: “Devo molto ai coworking, perché grazie a questi ho conosciuto altri nomadi digitali, persone che sono diventate colleghi. Crescono collaborazioni, offrono la possibilità di partecipare a workshop e seminari. Sono hub dove un nomade digitale può crescere”.
Dal coworking oggi si sta passando al co-living, esperienze in cui si vive per un periodo insieme tra imprenditori digitali, in particolare ai nomadi. Stanno nascendo perfino crociere o interi hotel dei nomadi digitali. Saranno questi gli spazi di lavoro del futuro?
Ascolta “Cowork in progress”
Il podcast “Cowork in progress”
“Cowork in progress” è il podcast nato da Zico Coworking con Radio Kappa. Non un podcast sul coworking, ma un viaggio in dieci puntate nel futuro del lavoro e delle vite di tutti noi.
Come stanno cambiando i modi e i luoghi di lavoro? Possiamo immaginare spazi dove il benessere di chi lavora diventa la priorità assoluta? Come possiamo sentirci meno isolati e promuovere ambienti di lavoro più umani? “Cowork in progress” va in cerca delle risposte a queste e molte altre domande, partendo da un luogo speciale in cui osservare il futuro: uno spazio di lavoro condiviso.
Perché il futuro è già qui, tra le mura di un coworking. Ed è qui che possiamo trovare o sperimentare soluzioni innovative ai nuovi bisogni di chi lavora.
Il podcast “Cowork in progress” è stato scritto e condotto da Elena Rossi, coworking manager di Zico, in collaborazione con Sonia Carraro e Francesco Casoni. La registrazione si è svolta nei primi mesi del 2025 negli studi di Radio Kappa, all’interno degli spazi di Zico coworking. Post produzione e il montaggio sono di Matteo Marseglia e Michele Fasolato.
L’ospite di questa settimana
Gianni Bianchini, mentore dei nomadi digitali. Tra i primi nomadi digitali in Italia, ha cominciato a vivere questo stile di vita nel 2013, viaggiando intorno al mondo a tempo indeterminato, lavorando da remoto come blogger, youtuber, podcaster e fotografo. Il suo sito è www.giannibianchini.net