Più del 19% dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni sono classificati come Neet: non studiano, non lavorano, non sono inseriti in percorsi di formazione. Forse, anziché luoghi comuni sui giovani, è utile porsi alcune domande: quale posto occupano i giovani nella nostra società e cosa offre loro il mondo del lavoro? E quali sono i lavori del futuro?
Nell’ottava tappa del viaggio di “Cowork in progress” ci fermiamo a parlarne con Alessandro Svaluto Ferro, sociologo, ricercatore, autore de “I giovani nel mondo del lavoro”.
I lavori del futuro, i lavoratori del futuro
Oggi per molti giovani il lavoro è un orizzonte lontano e forse scoraggiante. “Veniamo da decenni di incertezza anche dal punto di vista lavorativo, che non permette lo sviluppo di un progetto di vita a lunga gittata – dice Alessandro Svaluto Ferro – I giovani non disprezzano le opportunità che offre la flessibilità, ma questa si traduce anche in precarietà. L’opposto di precarietà è certezza”.
La risposta a questo contesto è ovviamente molto diversificata, perché i giovani sono una categoria anagrafica, ma non un blocco compatto e monolitico. “C’è chi accetta in maniera volitiva il paradigma della flessibilità e della precarietà e chi invece la subisce – prosegue – Il rischio che vedo è che di fronte all’incertezza il tema del lavoro diventi un tema di risulta: se non riesco a trovare realizzazione nel mondo del lavoro, lo cercherò altrove”. Perché, in fondo (e l’abbiamo capito bene a “Cowork in progress” il lavoro fa parte della vita, ma non ne è l’unica dimensione. E oggi è così ancora più che in passato.
Cosa può fare il mondo del lavoro per rispondere ai bisogni dei giovani? “Credo sia importante offrire progetti di senso, di investimento nel mondo del lavoro, riconoscere capacità, competenze e valori. Oggi molti percorsi di orientamento stanno riscoprendo una dimensione funzionale non più al mercato del lavoro, ma valorizzare le passioni, la vocazione, i valori che si vogliono trasmettere con il proprio lavoro”.
“La seconda cosa che potrebbe offrire il mondo del lavoro è raccogliere le loro istanze di cambiamento anche culturale – prosegue – Contesti intergenerazionali che promuovono la loro presenza, la loro capacità di portare innovazione, possono essere un vantaggio anche per il mondo del lavoro”.
Il punto di vista di uno spazio di coworking
Come gli spazi di coworking possono offrire opportunità a ciò che cercano i giovani in ambito lavorativo? “Innanzitutto offrono relazioni, importanti sia per l’acquisizione di competenze, ma soprattutto offrono relazioni sociali. Passa anche il messaggio culturale che è più importante cooperare, che competere“.
Insomma, uno spazio di coworking può essere un antidoto non solo alla solitudine vera e propria, ma alla cultura dell’individualismo e della performance. “Alla lunga questa cultura diventa un fattore di ansia e di stress – aggiunge – E oggi, oltre che una dimensione di equilibrio nella vita, c’è una presa di distanza da queste dinamiche”.
Ascolta “Cowork in progress”
Il podcast “Cowork in progress”
“Cowork in progress” è il podcast nato da Zico Coworking con Radio Kappa. Non un podcast sul coworking, ma un viaggio in dieci puntate nel futuro del lavoro e delle vite di tutti noi.
Come stanno cambiando i modi e i luoghi di lavoro? Possiamo immaginare spazi dove il benessere di chi lavora diventa la priorità assoluta? Come possiamo sentirci meno isolati e promuovere ambienti di lavoro più umani? “Cowork in progress” va in cerca delle risposte a queste e molte altre domande, partendo da un luogo speciale in cui osservare il futuro: uno spazio di lavoro condiviso.
Perché il futuro è già qui, tra le mura di un coworking. Ed è qui che possiamo trovare o sperimentare soluzioni innovative ai nuovi bisogni di chi lavora.
Il podcast “Cowork in progress” è stato scritto e condotto da Elena Rossi, coworking manager di Zico, in collaborazione con Sonia Carraro e Francesco Casoni. La registrazione si è svolta nei primi mesi del 2025 negli studi di Radio Kappa, all’interno degli spazi di Zico coworking. Post produzione e il montaggio sono di Matteo Marseglia e Michele Fasolato.
L’ospite di questa settimana
Alessandro Svaluto Ferro, sociologo, ricercatore, autore de “I giovani nel mondo del lavoro“. Laureato in Sviluppo e Cooperazione Internazionale, lavora nell’ambito del Terzo Settore e dell’inclusione sociale. E’ Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale della Diocesi di Torino e vicepresidente della Fondazione don Mario Operti (ETS che si occupa di inclusione sociale, promozione del benessere della persona e autonomia attraverso lavoro, accoglienza abitativa e microcredito).